Nuovo furto ai danni dell'associazione Pan

Ogni cittadino ha il diritto di indignarsi. Specie se si ritrova ad essere vittima per più volte di atti delinquenziali. Stanislao Ricciardi, presidente di "Progetto Amore e Natura Pan", ha già subito tre furti nella sede dell'associazione da lui fondata in contrada Campo a Caraffa: l'ultimo risale allo scorso 26 giugno, in cui ignoti malviventi sono penetrati all'interno della struttura immersa nel verde attraverso lo squarcio di un metro e mezzo prodotto nella parete posteriore.

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I danni subiti comprendono, inoltre, la forzatura della porta d'ingresso e della porta del magazzino ed uno squarcio nella recinzione esterna allo scopo di rubare le attrezzature ivi contenute per un valore complessivo di tremila euro (danni inclusi).

La sua denuncia contro ignoti è già stata protocollata direttamente presso alla Procura della Repubblica, presso il tribunale di Catanzaro,  ma Stanislao Ricciardi vuole manifestare pubblicamente la propria amarezza, che certo non basta a fermare la sua opera di promozione della cultura di solidarietà e di rispetto dei diritti umani nell'ottica di uno sviluppo integrato a lungo termine basato sulla sostenibilità ambientale e sulla partecipazione comunitaria. L'intento che si vuole raggiungere con "Pan", infatti, è quello di mettere a disposizione i frutti dei quattro ettari di terreno, che circondano la sede associativa, di quanti si trovano in stato di indigenza e contribuiscono in maniera attiva al proprio sostentamento.
 

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La "mission" di Pan, quindi, continua: ma Ricciardi cerca solidarietà da parte delle istituzioni e delle autorità competenti, mettendo in evidenza lo stato di abbandono e degrado in cui versa la strada che porta all'associazione, pur trovandosi nei pressi del centro commerciale a Caraffa. "I ladri hanno potuto agire indisturbati, consapevoli del fatto che mai nessuno sarebbe intervenuto per impedire il loro vile gesto – ammette con rammarico durante lo "sfogo" opportunamente raccolto dall'ufficio stampa del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro – Lì, del resto, siamo in totale stato di abbandono, non transitando mai nessuno che effettui controlli. Io non demordo, ma sono tenuto a denunciare questo stato di cose, ancora più grave se si pensa che i malviventi non hanno avuto remore a scegliere un'associazione di volontariato come destinataria dei loro misfatti".

Ufficio stampa CSV Catanzaro