Progetto
Dichiarazione d'illegalità della povertà
Con il progetto stagionale 1000 piantine di pomodori è iniziata la grande battaglia di questo vasto progetto...
Dichiarazione d'illegalità della povertà
Unisciti a noi, eliminiamo la povertà, dichiariamola illegale..!.
Ancora oggi ci sono bambini che vivono ogni giorno
nella povertà e ingiustizia, che sognano una vita diversa
...che si battono per una vita migliore.
Aiutaci...per aiutarlo a vincere la su battaglia che
combattere da quando è nato per avere i suoi diritti
e della sua famiglia. per garantirgli cibo, vestiti e
istruzione...unisciti a noi insieme possiamo vincere
la povertà...possiamo dargli un sorriso-
In una Stato, Nazione dove esiste ancora una sola famiglia in povertà... con dei bambini a cui non può dare un alloggio confortevole, da mangiare, da vestire, da giocare, poter istruire...insomma fare vivere dignitosamente e serenamente la sua infanzia...allora è uno Stato... che ha fallito, assente, che ha perso i contatti con il popolo, ha fallito il principio della sua istituzione.
Ogni essere umano nasce uguale a tutti gli altri esseri umani.
Un bambino che nasce in una famiglia ricca è un'altro figlio di operai che per colpa della crisi ha perso il lavoro e non riesce ad avere un reddito, come esseri umani sono uguali.
Il fatto è...nascendo riceviamo la vita...prima ancora di vivere in condizioni considerate povere o ricche. È lo stato della società nella quale nasciamo che...ci fa... poveri o ricchi.
Il figlio dell'operaio senza lavoro vive una povertà subita, certamente non l'ha scelto lui o il padre. Cosi, come quella dei tre miliardi di esseri umani, che vivono oggi in stato di povertà perché esclusi dal diritto umano e sociale ad una vita degna e dignitosa. Sono poveri contro la loro volontà e desiderio.
In verità, nessuno vuole essere povero...la povertà fa paura.
Nel mondo di oggi soprattutto la povertà economica. Decine di migliaia di lavoratori italiani hanno perso il lavoro e altri di ugual numero hanno paura di perderlo.
Molyi altri temono di perdere reddito e poi, fra qualche anno, di trovarsi in situazioni estremamente precarie sul piano finanziario.
La povertà è una costruzione sociale...poveri si diventa. Non si nasce poveri...si
può nascere musicisti, scienziati...ma non poveri. Poveri si diventa, come si diventa
ingegneri, economisti, finanzieri.
La povertà è un fenomeno sociale, costruito e prodotto dalle società umane.
La povertà non è un fatto naturale come la pioggia.
Un esempio viene mettendo in confronto le società scandinave che sono riuscite a far sparire, 30 anni fa, i processi strutturali d’impoverimento e a ridurre i processi d’esclusione ad alcuni tessuti sociali, con altre società come gli Stati Uniti.
Questo fondato su esempi sociali molto differenti da quelle scandinave, è il paese più ricco al mondo in termini monetari, eppure ha prodotto e produce inevitabilmente fenomeni di estesa povertà. Conta l’impoverimento di decine di milioni di cittadini, su 300 milioni.
La povertà, non solo materiale, si è ritornata anche nelle società scandinave, anche a Torino, perché le classi dirigenti hanno cambiato la loro visione del mondo e della società ed operato scelte diverse da quelle del passato, ridando così vita ai processi d’impoverimento. la citta di Torino è l'esempio come l’esclusione dall’accesso economico e sociale ai beni e ai servizi necessari ed indispensabili ad una vita degna e dignitosa, sia l’accesso alla povertà...risultando in poco tempo la città più povera d'Italia.
L’impoverimento è dovuto a una società che non crede nei diritti essenziali per tutti, tanto meno nelle responsabilità di una politica collettiva che garantisce tali diritti a tutti gli esseri umani. Non si crede veramente e nei fatti nell’esistenza dei diritti umani universali. Si crede ancora che l’accesso economico e sociale ai beni e servizi necessari e indispensabili alla vita sia una questione di iniziativa personale, di gruppo e di merito individuale. Questo accesso è selettivo e condizionato secondo le regole e i criteri stabiliti dai gruppi e politiche dominanti.
I potenti, le Top-classe hanno dato sempre di più valore unicamente alla ricchezza individuale,cancellando nell’immaginario dei popoli la cultura della ricchezza collettiva, in particolare dei beni comuni pubblici. Si è ridotto tutto a “risorsa” con inclusa la risorsa umana diventando anche questa una merce, facendo passare il concetto che, il diritto all’esistenza dipende dal contributo alla produzione di ricchezza per il capitale privato. Quindi e logicamente dei diritti naturali, elementari come il lavoro, l’educazione, la protezione sociale, l'istruzione...sono stati trattati come costi. In quanto tali da razionalizzare, tagliare e privatizzare. Non vi sono più comunità umane...solo mercati. Non vi sono diritti collettivi...solo potere d’acquisto. Non c’è solidarietà... solo competizione e compassione. Non c’è soliedarietà e fratellanza tra gli esseri umani...solo guerre e competizione per le risorse, per la sicurezza energetica, idrica, alimentare.
La povertà è diventata quindi una forma di schiavitù, una catena che lega individui negandogli serenità, lavoro, umanità e quindi speranza e futuro. Una spegiudicata eleminazione di umanità perpetrata da piccoli gruppi sociali dominanti nei confronti di miliardi di esseri umani esclusi da ogni forma di diritto come quello, importante del lavoro.Testo
Occorre quindi liberare la società dall’impoverimento mettendo fuori legge ogni istituzione, pratiche sociali e collettive che generano ed alimentano i processi d’impoverimento. È possibile “uscire dalla povertà” e liberare la società dall’impoverimento eliminando tutte le misure che da 50 anni sono imposte, ancora recentemente, dalla Banca mondiale e che sono miseramente fallite. Mrttendo fuori legge tutte le disposizioni legislative e amministrative, le istituzioni, le pratiche sociali collettive che, ai livelli decisivi locali, nazionali e mondiali, costituiscono le azioni pratiche di crescita dei processi di ricchezza inuguale, ingiusta e redatrice.